Parco Paternò del Toscano, il giardino sulla lava

La bellezza di questo giardino è evidente non solo agli appassionati ed esperti del settore ma a tutti quelli che sanno osservare e a quelli che amano le storie, come me.

Sono infatti le storie di questo splendido giardino botanico che mi hanno colpita: quelle delle piante che lo abitano, la storia del suo fondatore e i tanti racconti che si ascoltano durante la visita.

Il Parco Paternò del Toscano è stato realizzato da Ettore Paternò del Toscano, un appassionato di giardini che dopo la seconda guerra mondiale acquistò un terreno a Sant’Agata Li Battiati e decise che sarebbe stato perfetto per far crescere la vegetazione sub-tropicale, convinto che il clima della Sicilia fosse adatto alla vita di quelle piante. Studiò da autodidatta e conosceva tecniche di coltivazione che gli consentirono di realizzare diversi giardini che lo resero noto e stimato tanto da essere accolto come membro dell’AIAP (Associazione Italiana Architetti del Paesaggio) pur non essendo “ufficialmente” un paesaggista. Mi è piaciuto conoscere la storia di questo giovane appassionato di piante che ha sperimentato la coltivazione di piante esotiche a casa sua. Per questo oggi, percorrere i viottoli e sentieri del suo giardino è come fare un piccolo viaggio intorno al mondo.

Mi ha colpito molto anche la scelta del luogo che Ettore Paternò scelse per il suo giardino: un terreno sopra una colata lavica. Quella del 1444 che minacciò Catania e che si racconta venne fermata dal velo di Sant’Agata portato dai devoti proprio dove oggi sorge il giardino. Quel miracolo della Santa Patrona, e il luogo dove avvenne, fu ricordato con la costruzione di una cappella che divenne meta di tanti fedeli che facevano battezzare lì i propri figli. Da questo deriva il nome del paese Sant’Agata Li Battiati: “battiàti”, infatti, in dialetto siciliano significa “battezzati”. La presenza di queste rocce laviche crea nel giardino forti dislivelli e giochi di spazi aperti e angoli nascosti davvero suggestivi, come il piccolo stagno con le felci arboree.

Qui ogni pianta ha una storia da raccontare, una storia di ambientamento come quella delle palme del Brasile che soffrono il freddo in inverno, o una storia di integrazione come quella delle agavi, originarie del Sud America e oggi diventate tipiche del paesaggio siciliano. Una storia che piacerà sicuramente ai bambini è quella di una pianta antichissima: l’Encephalartos ferox. Appartiene alla famiglia delle Cicadee, piante molto diffuse nel Mesozoico, l’era dei dinosauri per intenderci. Per questo è considerata come una specie di fossile vivente.

Ettore Paternò del Toscano fu ispirato nel suo lavoro dal rispetto delle condizioni ambientali ed è per questo che i canoni estetici del suo giardino sono quelli della naturalezza e spontaneità, senza schemi fissi. Il Parco Paternò del Toscano è diviso in due aree, quella della vegetazione sub tropicale e quella del bosco mediterraneo, attraversate da un percorso sempre vario di sentieri lungo i quali ci si può soffermare ad ammirare la natura su panchine rivestite da maioliche di Caltagirone del XVIII secolo. Nel bosco mediterraneo anche il sistema di irrigazione è quello tipico dei paesi arabi, così il suono dell’acqua che scorre nelle saie accompagna il visitatore in una parte del percorso.

La visita del Parco Paternò del Toscano oggi è affidata alla nipote del fondatore, Stena, e alla sua mamma, che con grande passione continuano a prendersi cura del giardino e negli ultimi anni lo hanno aperto al pubblico, ricevendo visitatori da tutto il mondo. Tra le attività in programma ce ne sono anche tante dedicate ai bambini, come il ciclo di laboratori in lingua inglese (basic) Park Lab e quelli di architettura per bambini che esploreranno il mondo animale attraverso la progettazione e costruzione di formidabili ripari e rifugi.

In programma anche attività per le mamme, dedicate ai Fiori di Bach e al benessere olistico.

La visita di questo giardino, pieno di bellezze rare, è una delle preziose occasioni per lasciarsi sorprendere dalla ricchezza della nostra terra, dunque consigliatissima, per adulti e bambini!

Bianca Caccamese

Informazioni

Le visite al Parco sono guidate e si possono effettuare solo su prenotazione.
Tutte le domeniche alle 10.00 (con prenotazione). Durata visita 1 ora e 30 minuti. Ingresso 10 euro.
Tutti gli altri giorni il giardino è visitabile solo su prenotazione per gruppi di minimo 8 persone.

INDIRIZZO Via Roma 61, S. Agata Li Battiati (Ct)

TELEFONO +39 348 3308910

EMAIL info@parcopaternodeltoscano.it

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