Dispositivi digitali e bambini, riflessioni da mamma

L’uso dei dispositivi digitali da parte dei bambini è un tema sempre molto discusso e controverso. A volte, a causa di brutte notizie di cronaca, torna prepotentemente alla ribalta dividendo chi è a favore e chi non lo è.

Io sono sempre stata contraria all’utilizzo dei vari dispositivi digitali da parte dei miei bambini. Ho sempre pensato che un gioco da tavolo, o un foglio e un colore, o un libro, siano modi decisamente migliori per trascorrere il tempo libero o il tempo di attesa (per esempio al ristorante). Li ho educati sin da piccolissimi ad avere questi passatempi piuttosto che uno schermo, a volte con fatica lo ammetto ma anche con grande soddisfazione.

Sino ai 6 -7 anni l’utilizzo dei dispositivi digitali ai miei bambini è stato dunque vietato, o meglio ignorato. Poi pian piano ho scoperto tante applicazioni divertenti che possono rendere utile l’utilizzo dei dispositivi digitali da parte dei bambini in età scolare e ho iniziato a concedere loro un tempo limitato di utilizzo del tablet, sdoganando anche l’utilizzo di alcuni videogiochi.

Il limite di tempo mi sembra una buon modo per gestire la propria “dipendenza” a tutte le età, anche per noi adulti. Per questo la regola del tempo massimo giornaliero è ancora un principio saldo al quale non concedo deroghe, né per il piccolo ottenne né, tanto meno, per il maggiore che adesso ha il suo cellulare.

Il suo ingresso alla scuola media ha segnato un nuovo inizio anche in questo ambito e, nonostante nei mesi precedenti ne avessimo a lungo discusso in casa e mio marito ed io fossimo assolutamente contrari, ho ceduto. O meglio, gli ho dato un obiettivo da raggiungere per “conquistarlo” (prendere un 10) e lui l’ha raggiunto (ripetutamente). Pensavo che in prima media fosse più difficile prendere voti alti alle prime interrogazioni!

Con il senno del poi, avrei dovuto mettere un obiettivo più impegnativo legato al rendimento del primo quadrimestre piuttosto che ai primi voti… Ma ormai non si torna più indietro, è entrato in casa l’oggetto che tutti i ragazzini appena arrivati alle medie desiderano e ci siamo attrezzati di un bel “kit di regole” per cercare di farne un buon uso.

Regole per farne un buon uso

Per prima cosa, sia lui che io, abbiamo installato un’app per controllare quanto tempo usiamo il telefono. È possibile così monitorare quali app usiamo di più e in quali fasce orarie. È uno strumento utile per auto regolarsi e fare un uso responsabile del cellulare. L’app si chiama Your Hour e sulla base dei dati di utilizzo negli ultimi 7 giorni, indica la categoria di dipendenza a cui si appartiene. Ce ne sono 6 preimpostate: Dipendente, Ossessionato, Desideroso, Abituale, Vincente e Campione. Il nostro obiettivo è essere entrambi “Campione” (il limite massimo è 1h al giorno) ma di solito rientriamo nella categoria “Vincente” (tra 1h e 2h). In ogni caso il limite da non superare è quello di 1h 30′ al giorno e se sgarriamo scatta una penalità (es. niente telefono per un giorno). Ho deciso di farlo anche io per essere d’esempio, ma aver ridotto il tempo di utilizzo è sicuramente un bene anche per me!

Seconda regola: niente social.

Il cellulare ad un ragazzino di prima media può servire per chiamare gli amici e chattare con loro su Whatsapp (concesso ma controllato), per consultare il registro elettronico e per vedere qualche video su YouTube (con modalità restrizioni attiva), per nient’altro. Purtroppo molti suoi amici usano Tik Tok e quando lui mi ha chiesto di scaricarlo abbiamo fatto il patto che potesse farlo senza mai pubblicare suoi video e con il collegamento famigliare che consente il controllo dei contenuti visualizzati da parte del genitore. In pratica ho installato Tik Tok sul mio telefono con un mio account (privato) e ho attivato il controllo famigliare sul suo. Posso così limitare il tempo di utilizzo, limitare la comparsa di contenuti non appropriati e disattivare la funzione “cerca”. Odio questa app ma non voglio demonizzarla vietandogli di utilizzarla, so che potrei avere l’effetto negativo che la utilizzi di nascosto e senza controllo. Preferisco una concessione guidata piuttosto che una proibizione.

Questo controllo costante è certamente molto impegnativo. Dietro ciascuna di queste scelte e decisioni c’è sempre una faticosissima negoziazione con un preadolescente che mi reputa esageratamente severa. Ma so che la preadolescenza è una fase molto delicata ed è importante per un genitore riuscire a stare accanto ai propri figli modificando il punto di vista su tante cose. Infatti, in questa fase non sono più cuccioli da proteggere ma iniziano ad scoprire la vita, devono dunque conoscere gli strumenti per difendersi da soli.

Per questo penso che l’uso dei dispositivi digitali da parte dei bambini, soprattutto preadolescenti, debba essere guidato e controllato, per aiutarli a farne un uso consapevole e cosciente.

Bianca Caccamese

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